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Perché chiamare un gigolò a Ferragosto o durante le ferie
Perché chiamare un gigolò a Ferragosto o durante le ferie Un’estate che non dimenticherai Ferragosto e le ferie estive sono sinonimo di relax, leggerezza e voglia di vivere esperienze intense. Per molte persone, questi giorni rappresentano l’occasione perfetta per concedersi un momento speciale, lontano dalla routine e dai pensieri di tutti i giorni. Chiamare un gigolo o un accompagnatore in questo periodo può trasformare una vacanza o un giorno di festa in un ricordo unico, fatto di attenzioni, complicità e momenti di puro piacere emotivo e sensoriale. Perché proprio a Ferragosto? Atmosfera magica – L’estate regala tramonti infuocati, serate all’aperto e un clima rilassato che favorisce la connessione. Tempo libero – Niente corse al lavoro: si può godere appieno della compagnia senza l’ansia degli impegni. Occasione di celebrare se stessi – Ferragosto è un giorno di festa: quale momento migliore per dedicarsi attenzioni extra? Compagnia su misura Un gigolo o un accompagnatore per donne professionista non è solo un bell’uomo, ma una persona capace di ascoltare, creare un’atmosfera speciale e adattarsi ai desideri di chi lo chiama. Che si tratti di una cena elegante, una gita in barca o una semplice passeggiata al chiaro di luna, l’esperienza viene personalizzata nei minimi dettagli. Benefici emotivi e psicologici Autostima e benessere – Sentirsi corteggiate e apprezzate rinforza la fiducia in se stesse. Sospensione della routine – Un incontro di questo tipo regala una parentesi di libertà. Ricordi positivi – Momenti belli e intensi da portare con sé anche dopo le vacanze. Un regalo a sé stessi Chiamare un gigolò a Ferragosto o durante le ferie non è solo una scelta “trasgressiva”, ma un atto di amore verso se stessi: un modo per vivere emozioni autentiche, sentirsi speciali e riempire di colore le giornate estive. Chi sono le donne che chiamano un gigolo a Ferragosto o durante le ferie Quando si parla di donne che scelgono di trascorrere Ferragosto o parte delle loro ferie con un gigolò, è facile cadere nei pregiudizi. La realtà, però, è molto più sfaccettata: non esiste un unico “profilo”, ma tanti modi diversi di vivere la libertà, la curiosità e la voglia di concedersi un’esperienza speciale. La donna indipendente Chi è: Una professionista realizzata, che dedica gran parte dell’anno al lavoro e ai propri obiettivi.Perché lo fa: Approfitta delle ferie per lasciarsi andare, vivere qualcosa di emozionante senza vincoli e responsabilità emotive. La viaggiatrice solitaria Chi è: Ama muoversi da sola, scoprire nuovi luoghi e nuove sensazioni.Perché lo fa: Un gigolo può diventare un compagno di viaggio perfetto, capace di condividere esperienze e farla sentire più sicura e coccolata. La donna in cerca di leggerezza Chi è: Una persona che magari ha vissuto un periodo intenso o stressante, e vuole staccare la spina.Perché lo fa: Per regalarsi momenti di spensieratezza, senza dover dare spiegazioni o affrontare dinamiche complicate. La curiosa che vuole provare Chi è: Non ha mai avuto un’esperienza simile, ma è attratta dall’idea.Perché lo fa: Ferragosto o le vacanze sono l’occasione ideale per sperimentare qualcosa di nuovo, approfittando dell’atmosfera festosa e rilassata. Una scelta di libertà Tutte queste donne hanno in comune una cosa: la libertà di scegliere per sé stesse. Non si tratta di “bisogno” o “solitudine”, ma di volontà di vivere un’esperienza intensa e su misura, in un momento dell’anno in cui tutto sembra più possibile.
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Gigolo adolescenti: Chi uscirebbe con un sedicenne
Sempre più spesso vedo nuovi iscritti che sembrano teen agers o gigolo adolescenti. Non dico che siano minorenni (è già stato fatto un post a questo proposito). Mi chiedo solo chi uscirebbe con uno che sembra un sedicenne  Gigolo adolescenti: Chi uscirebbe con un sedicenne? Il fascino del "ragazzo della porta accanto" si trasforma in business Negli ultimi anni, una nuova tendenza sta emergendo nel mondo del sex work: giovani adulti che, grazie al loro aspetto acerbo, si propongono come gigolo con un look da adolescenti. Anche se maggiorenni, questi ragazzi sembrano sedicenni. Ma chi è disposto a pagare per uscire con qualcuno che appare così giovane? La risposta sorprende, e al tempo stesso, apre interrogativi etici e sociali. Una clientela insospettabile: Solitudine, nostalgia o trasgressione? Contrariamente a quanto si potrebbe pensare, non si tratta soltanto di uomini e donne in cerca di trasgressione. Molti clienti — soprattutto donne tra i 30 e i 50 anni — dichiarano di essere attratti dall’idea di rivivere emozioni adolescenziali: primi amori, sguardi timidi, quella spontaneità che solo un viso "innocente" riesce a evocare. Non è un caso che le piattaforme di escorting abbiano visto crescere i profili di "boy next door" che dichiarano apertamente il loro appeal "teen", pur specificando l’età legale. "C’è chi vuole sentirsi di nuovo ventenne", racconta Luca, 22 anni, che lavora come gigolo e viene spesso scelto per il suo volto da eterno liceale. Il confine sottile tra fantasia e tabù Il fenomeno solleva domande scomode: quanto è lecito giocare con l'immaginario dell’adolescente? Finché si tratta di adulti consenzienti, la legge non interviene, ma il dibattito etico è acceso. "Non si tratta di pedofilia", sottolineano gli esperti, "ma di una nostalgia erotizzata che, in certi casi, può sfiorare la perversione socialmente accettata". Tuttavia, il rischio di normalizzare la sessualizzazione dell’immagine adolescenziale è reale. I critici avvertono: “Anche se legale, non dobbiamo ignorare i messaggi culturali che questo trend veicola, soprattutto in un’epoca in cui la percezione dei limiti si sta assottigliando”. Dietro la maschera dell’innocenza: Chi sono i "Teen Gigolò"? Molti di questi ragazzi dichiarano di non sentirsi sfruttati, anzi. “Essere scelto per il mio aspetto giovane mi dà potere”, afferma Marco, 19 anni, “so che sto vendendo una fantasia, ma ne sono perfettamente consapevole”. Non tutti, però, reggono il peso psicologico di essere continuamente visti come "bambini per adulti". Alcuni decidono di smettere dopo pochi mesi, sopraffatti dalle richieste bizzarre e dall’ambiguità di certi clienti. Altri, invece, trasformano il loro “baby face” in un vero e proprio brand di successo. Moda passeggera o specchio di un disagio sociale? Il trend dei gigolo adolescenti pone interrogativi che vanno oltre il semplice fenomeno di costume. Dietro al desiderio di uscire con un ragazzo che "sembra un sedicenne" si nascondono dinamiche emotive complesse: dalla paura di invecchiare al bisogno di esercitare controllo su una figura percepita come ingenua. È difficile dire se si tratti di una moda passeggera o di un sintomo di un disagio culturale più profondo. Quel che è certo, è che il confine tra fantasia e realtà continua ad assottigliarsi, lasciando aperto un dibattito che non può più essere ignorato.
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Come capire la veridicità di un profilo Gigolo

Come capire la veridicità di un profilo Gigolo su Gigolo.cloud Il mondo degli accompagnatori per signore si è evoluto anche online, e piattaforme come Gigolo.cloud offrono la possibilità di scegliere il proprio gigolo tra decine di profili. Tuttavia, come in ogni settore, anche qui esiste il rischio di incorrere in profili falsi o poco affidabili. Ecco una guida per capire se un profilo è autentico e professionale. Verifica la completezza del profilo Un profilo serio e professionale dovrebbe essere curato nei minimi dettagli: Foto di qualità: immagini professionali o comunque curate, mai sfocate, tagliate male o generiche. Descrizione personale: un accompagnatore serio si presenta in modo chiaro, senza esagerazioni o frasi ambigue. Dati anagrafici e fisici: altezza, età, corporatura, colore dei capelli e degli occhi devono essere coerenti con le foto. Esperienze e servizi offerti: chiari e ben descritti, senza vaghezze.  Attenzione ai profili senza recensioni Su Gigolo.cloud è spesso possibile trovare recensioni delle clienti. Profili senza alcun feedback, soprattutto se presenti da tempo, potrebbero essere inattivi o poco affidabili. Diffida dei profili che sembrano “nuovi” ma che mostrano già un numero elevato di recensioni positive e generiche. Analizza il linguaggio utilizzato Un gigolo professionale utilizza un linguaggio elegante, rispettoso e mai volgare. I profili con testi troppo spinti, provocatori o scritti in modo approssimativo (con errori grammaticali) sono da prendere con cautela. Verifica la presenza sui social o altri siti di settore Un accompagnatore serio spesso ha una presenza anche sui social network (Instagram, Facebook) o su altri portali professionali. Una rapida ricerca del nome o delle foto può aiutarti a capire se il profilo è reale o costruito. Chiedi un contatto diretto e valuta la risposta Prima di fissare un appuntamento, contatta direttamente l’accompagnatore tramite il canale previsto dal sito: Un professionista risponderà in modo educato e disponibile. Evita chi non fornisce informazioni chiare, tergiversa o si comporta in modo frettoloso. Diffida dai prezzi troppo bassi La qualità ha un costo. Un profilo che propone cifre molto inferiori alla media del mercato potrebbe nascondere un servizio scadente o essere una truffa. I professionisti seri dichiarano il proprio compenso in modo trasparente. Controlla se il profilo è verificato dal sito Alcuni portali, tra cui Gigolo.cloud, offrono la possibilità di “verificare” i profili più affidabili dopo un processo di certificazione. Questo può essere un indizio importante per capire la serietà di un accompagnatore. Affidarsi a un accompagnatore per signore su Gigolo.cloud può essere un’esperienza piacevole e sicura, purché si presti attenzione a questi segnali di affidabilità. Un profilo ben curato, con recensioni autentiche e un comportamento professionale fin dal primo contatto, è la chiave per scegliere con serenità.
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Riflessioni di un gigolo prima durante e dopo una trattativa d'incontro
Riflessioni di un gigolo prima durante e dopo una trattativa d'incontro con una cliente Quando una nuova cliente mi contatta, il suo primo messaggio è la chiave che apre (o chiude) la porta a un incontro ben riuscito. Ecco, in tutta sincerità, cosa vorrei leggere e qualche esempio concreto di come potrebbe suonare. 1. Intenzione chiara, senza giri di paroleVoglio capire subito se cerca compagnia per un evento formale, una serata intima, un viaggio oppure solo conversazione.Esempio: «Ciao, a metà settembre parteciperò a un evento di gala a Milano e vorrei un accompagnatore elegante e discreto per l’intera serata.» 2. Dettagli pratici essenzialiData, orario (anche indicativo), durata prevista e città: sapere questi punti mi permette di dire “sì” o “no” senza perdere tempo.Esempio: «Pensavo a sabato 12 ottobre, dalle 19:00 fino a dopo cena, zona centro.» 3. Aspettative sincerePreferisci un accompagnatore conversatore? Più orientato al contatto fisico? Hai richieste particolari (dress code, tema, ruolo)? Dimmelo.Esempio: «Mi piace parlare d’arte, ma vorrei anche momenti di complicità non solo intellettuale. Dress code: giacca scura, niente cravatta.» 4. Lato logistico & budget accennatoNon serve mettere le cifre, ma un riferimento generico (“compenso standard”, “extra spese di viaggio”) evita imbarazzi. E' necessario essere subito chiari e precisi.Esempio: «Sono consapevole del tuo compenso standard e coprirò anche eventuali spese di trasferta.» 5. Tono educato, ma personaleFormale o rilassato va bene: basta sia rispettoso, senza emoticon infantili né frasi al miele. Non serve mettere le cifre, ma un riferimento generico (“compenso standard”, “extra spese di viaggio”) Esempio: «Ho letto le tue recensioni e apprezzo la tua discrezione. Se sei disponibile, mi farebbe piacere organizzare.»  Un messaggio ideale (riassunto): «Ciao, mi chiamo Laura, 42 anni. Mercoledì 22 novembre sarò a Milano per lavoro e vorrei condividere la sera: aperitivo, cena e passeggiata in centro (19:30–23:30). Cerco un accompagnatore elegante, conversazione brillante ma anche presenza affettuosa. Coprirò il tuo compenso standard e le spese. Hotel boutique già prenotato, massima riservatezza. Fammi sapere se sei disponibile. Grazie!» Perché mi fa felice un messaggio così? Zero ambiguità → posso dire sì/no in un minuto.Professionalità reciproca → capisco che rispetta il mio lavoro.Spazio per personalizzare → so già dove concentrarmi per superare le sue aspettative. Morale: il primo contatto è come il trailer di un film: se è chiaro, promettente e rispettoso, io sono già pronto a scrivere un finale da ricordare. Durante e dopo l’incontro: cosa vorrei (e cosa NO) Durante l’incontro Quello che cerco di dare:Presenza totale per quelle ore: ascolto, attenzione, leggerezza, complicità fisica se concordata.Un mix calibrato fra eleganza e spontaneità: non recito, ma non sono nemmeno il “principe azzurro” che promette per sempre. Quello che mi aspetto da una cliente: Viverla per ciò che è: un’esperienza curata, intensa, ma con confini professionali.Feedback in tempo reale: “andiamo più lentamente”, “parliamo ancora un po’”, “ora mi va di ballare” — mi aiuta a modulare.Zero confronti con ex, compagne, clienti, zero domande sul futuro amoroso: manteniamo la magia dell’istante. 2. Dopo l’incontro Il momento di salutarci è delicato: voglio che la cliente si senta appagata, non abbandonata. Quindi:-Cosa gradisco:Un messaggio semplice tipo:“Grazie per la serata: mi sono sentita ascoltata e libera. Alla prossima occasione!”Una recensione onesta che sottolinei atmosfera, rispetto dei limiti e qualità del tempo.Se desideri rivederci: proposta concreta (“ci vediamo il 12/03 a Roma?”) — niente “sei l’unico uomo che voglio nella vita”. Cosa non funziona: Dichiarazioni d’amore, gelosia verso altre clienti, fantasie di esclusività.Maratone di messaggi notturni (“pensavo a te…”) che trasformano un bel ricordo in pressione emotiva.Tentativi di trattare l’incontro come l’inizio di una storia sentimentale: il mio ruolo finisce, elegantemente, quando le porte dell’hotel si chiudono. Esempio di follow-up perfetto «Ciao, grazie per ieri. È stato intenso e spensierato, proprio come desideravo. Se sei libero, mi piacerebbe replicare venerdì 10 alle stesse condizioni. Fammi sapere.»Perché mi piace:Riconosce l’esperienza, non l’uomo da favola.Mantiene tono professionale ma caloroso.Passa subito a un’eventuale data futura, senza sovraccarichi emotivi. Conclusione Non cerco una relazione romantica, ma nemmeno una freddezza meccanica. L’equilibrio perfetto è condividere un tempo vero, unico, ma consapevole che resta confinato in quella cornice.Se questo ti sta bene, la prossima cena (o weekend) potrà essere ancora meglio: io sarò lì, presente al 100%, senza promesse impossibili ma con tutta l’energia per farti vivere un altro capitolo da ricordare. Un caro salutoFrancesco
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Gigolo e cliente. La correttezza deve esserci da entrambe le parti
Gigolo e cliente. La correttezza deve esserci da entrambe le parti IL GIGOLO' DEVE E NON DEVE: - Essere puntuale  - Essere rispettoso - Parlare, conoscere ed eventualmente poi se c'è realmente la voglia andare a letto - Non illudere la/il cliente perché è un lavoro e non serve a nulla illudere per far sì che poi richiami, se vuole rivederti lo farà - Non deve assolutamente chiedere nessun tipo di pagamento anticipato, ci deve essere fiducia, cosa sconosciuta ad alcuni - Non deve chiedere pagamenti per telefonate perché sei sei una cliente dovrebbe fargli piacere sentirti ed ascoltarti magari in un momento brutto LA CLIENTE DEVE E NON DEVE: - Essere puntuale  - Sapere che il gigolo lavora e non potrà mai nascere niente - Non deve illudersi se le si fanno complimenti sdolcinati, lusinghieri ed inutili. E' manipolazione. - Non deve assolutamente pagare prima dell' appuntamento, la fiducia deve esserci da ambedue le parti e serve rispetto reciproco  Per finire donne/uomini non pensate ad una favola, è solo un incontro a pagamento da cui non uscirà niente. Scegliete con cura la persona con cui incontrarvi, non guardate solo belle foto o commenti ridicoli. Parlate prima e più di una volta con il potenziale gigolo con cui volete uscire, se non è disponibile a più telefonate cambiate immediatamente. Guardate bene il sito Gigolo.cloud, vi consiglio di guardare anche l'altro che è agenziagigolo.it c'è pieno di uomini che sono disponibili ad ascoltarvi. Con affetto. Una ex cliente veramente delusa.    
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Esperienza con un Gigolo, curiosità e paura nella scelta
Scrivo queste righe per dare finalmente un nome a un desiderio che mi accompagna da tempo: provare, almeno una volta, l’esperienza con un Gigolo. Seguo alcuni profili, leggo recensioni, scambio messaggi. Mi piace osservare come si presentano, la cura, la discrezione. Eppure resto ferma sulla soglia, come davanti a una porta socchiusa: vedo la luce filtrare, ma non entro. Non è solo pudore; è un intreccio di curiosità e paure che si rincorrono nella testa e nel cuore. La curiosità è semplice da spiegare: immaginare qualche ora di dedizione esclusiva, un’attenzione cucita su misura, una conversazione senza giudizio, la possibilità di essere elegante, sensuale, leggera. Un’esperienza definita e protetta, con confini chiari, che non pretende promesse né biografie. Proprio questa cornice mi affascina: sospendere per un attimo la trattativa quotidiana dei sentimenti e concedermi un tempo pieno, intenzionale. Poi arrivano le paure. Temo di lasciarmi andare più del previsto e di confondere intensità con intimità. Ho paura dell’innamoramento improvviso, del transfer, di quel cortocircuito in cui l’attenzione professionale viene scambiata per esclusività. Temo la delusione: e se l’alchimia non scattasse? E se, nonostante la cura, mi sentissi fuori posto? Sono pensieri che fanno rumore, ma non sono insormontabili. Mi sto dicendo che la chiave è prepararsi bene e ricordare l’essenziale: ciò che acquisto è un’esperienza, non una relazione. Vorrei vivere ciò che è, non quello che potrebbe diventare. Non mi aspetto il principe azzurro né una storia preconfezionata: mi aspetto presenza, ascolto, eleganza, complicità calibrata sul mio ritmo. Se desidero rallentare, parlare ancora, ballare, cambiare atmosfera. Paura di tutto. So che lui interpreta un ruolo con professionalità; io non lo scorderò, nemmeno quando la pelle racconterà una verità molto convincente. Resta la possibilità di non trovare la scintilla. Anche quella, mi dico, è esperienza: avrò imparato qualcosa su di me, sui miei desideri, sulla mia idea di piacere. Non tutto deve funzionare al primo tentativo; non tutto deve diventare memoria indelebile. Alcune serate sono capitoli brevi, altre lasciano una scia. Forse il mio passo avanti sta qui: scegliere con lucidità e concedermi il lusso di un tempo pieno, senza confondere la cura con l’amore, né l’intensità con la promessa. Se un giorno deciderò di bussare davvero a quella porta, vorrò farlo così: preparata, presente, serena. E alla fine, se il tempo sarà volato, se mi sentirò leggera e intera, tornerò a casa con un sorriso. Non una favola, non uno slogan: il racconto sereno di un’esperienza vissuta bene. Forse è questo il coraggio che cerco ma che ancora mi spaventa: non vincere la paura, ma darle una forma che mi lasci libera di scegliere. È un passo importante. Sensi di colpa che aleggiano. Ansia da prestazione. Ansia da un incontro con uno sconosciuto. E non avere la certezza di essere adatta. Di sentirmi ancora donna. Pronta. Chissà magari tra queste righe riuscirò a convincermi. Laura
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Esami e controlli: una responsabilità condivisa tra sex worker e cliente donna
Esami e controlli: una responsabilità condivisa tra sex worker e cliente donna Nel mondo del sex working, si parla spesso della salute del professionista, ma più raramente si approfondisce il tema come responsabilità reciproca. Quando un cliente è una donna, il primo passo è abbattere i pregiudizi: anche lei, esattamente come il gigolò, ha diritto e dovere di vivere l’esperienza in sicurezza. Non solo lui, non solo lei Un sex worker (gigolo) serio effettua controlli regolari: test per HIV, epatiti, sifilide, clamidia e gonorrea ogni 3 o 6 mesi, secondo frequenza e tipo di incontri. Ma la tutela sanitaria non può essere a senso unico: anche molte donne clienti scelgono di fare esami di prevenzione prima di un incontro, e questo andrebbe normalizzato e valorizzato. Comunicazione chiara, non giudicante Parlare di preservativi, pratiche protette e test non toglie nulla al romanticismo o alla sensualità. Al contrario, crea uno spazio più libero, consapevole e sereno. L’ accompagnatore per donne o gigolo ha il compito di essere preparato, aggiornato, e anche capace di affrontare l’argomento con naturalezza. Il rispetto è bilaterale Un incontro davvero professionale è quello in cui entrambi si rispettano e si proteggono. L’igiene, la discrezione e il consenso informato fanno parte del valore del servizio, tanto quanto la qualità della compagnia. In un rapporto tra escort uomo e cliente donna, la sicurezza è fatta di gesti semplici ma fondamentali: test aggiornati, comunicazione diretta e responsabilità condivisa. Questo è ciò che distingue un’esperienza improvvisata da un vero incontro adulto, sano e professionale.  
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Fare il Gigolo: Libertà, scelta o illusione

Fare il Gigolo: Libertà, scelta o illusione? Una vita fuori dagli schemi Fare il Gigolo o l’accompagnatore per donne non è solo un mestiere: per molti è una scelta di libertà. Libertà dai ritmi standard, dai lavori d’ufficio, dalla routine. Chi intraprende questa strada lo fa spesso per il desiderio di autodeterminarsi, di gestire il proprio tempo e il proprio corpo secondo le proprie regole. Il controllo del proprio tempo Essere un gigolo significa poter decidere quando e con chi lavorare. Non esistono cartellini da timbrare o capi a cui rendere conto. Si lavora per appuntamenti, su richiesta, e questo consente una flessibilità che pochi altri lavori offrono. Molti professionisti del settore sottolineano come questo consenta di conciliare facilmente lavoro e vita privata, viaggi e passioni personali. Libertà economica e scelte consapevoli Un altro aspetto centrale è la libertà economica. Sebbene non sia un lavoro per tutti, per chi ha successo può essere altamente remunerativo. Questo consente di vivere senza costante pressione economica, ma anche di investire in formazione, business personali, o semplicemente in uno stile di vita agiato. Ma non si tratta solo di soldi: c'è anche una componente emotiva e psicologica importante. L’autonomia nelle scelte, anche intime, è spesso vista come una forma di potere personale. La sessualità come espressione di libertà Il tabù più forte resta la sessualità. In molte culture, vendere compagnia o piacere è ancora stigmatizzato. Eppure, per molti gigolo liberi, la propria sessualità non è in vendita: è un servizio, sì, ma anche un atto consapevole e scelto. Alcuni lo definiscono “empowerment sessuale”, un modo per vivere la propria fisicità senza colpa o vergogna, ma con orgoglio e padronanza. Oltre il pregiudizio: La verità dietro il mestiere Fare il gigolò o l’accompagnatore per donne non è solo sesso. Molte clienti donne cercano compagnia, ascolto, presenza. Cene eleganti, viaggi, eventi sociali: il lato umano, spesso, è ciò che conta di più. È un mestiere che richiede empatia, discrezione, eleganza e capacità di adattarsi. La libertà sta nella scelta Essere gigolo può davvero renderti libero? Per alcuni, la risposta è sì. È una forma di autodeterminazione, un modo per rompere gli schemi e vivere secondo regole proprie. Ma come ogni libertà, richiede consapevolezza, responsabilità e una forte identità personale. In un mondo che cambia, dove i confini tra morale e libertà individuale si fanno più fluidi, forse è tempo di guardare questo mestiere senza pregiudizi. Perché, in fondo, la vera libertà sta nella possibilità di scegliere la propria strada — anche se è fuori dagli schemi.
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RECENSIONI GIGOLO  - Favola o realtà 

RECENSIONI GIGOLO  - Favola o realtà 
Sono qui da lettrice e da cliente che ha già vissuto esperienze splendide a lanciare un piccolo appello: basta smancerie inutili nelle recensioni. Non fraintendetemi: un complimento è sempre gradito, ma leggere pagine di “sei il mio sogno, unico, irripetibile, luce dei miei giorni” non aiuta chi, come me, cerca informazioni concrete prima di prenotare un incontro.  Cosa vorrei leggere? Professionalità: puntualità, cura, igiene, rispetto dei limiti. Atmosfera: conversazione, empatia, capacità di mettere a proprio agio. Qualità del tempo: è davvero “dedicato” o c’è la sensazione di un copione? Dettagli pratici (senza violare la privacy): location adeguata? Musica, luci, comfort? Rapporto qualità-prezzo: non cifre, ma percezione: “ne è valsa la pena?”. Se voglio una favola romantica apro un romanzo; se cerco una recensione, desidero una bussola affidabile per orientarmi. Invito chi ha vissuto un’esperienza a raccontarla con sincerità e misura: bastano poche righe oneste per aiutare chi legge e, cosa non secondaria, fornire ai gigolo professionisti un feedback utile a crescere. In fondo, la trasparenza tutela tutti: clienti, gigolò e il portale stesso. Raccontiamo le cose come sono, con garbo, ma senza zucchero a velo. Sarà un bene per la community e un segno di rispetto verso chi, prima di prenotare, vuole scegliere con la mente lucida… e non con i glitter negli occhi. Una cliente curiosa e (ancora) fiduciosa
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Gigolo in difesa delle lamentele… Ma di chi è davvero la colpa?
Gigolo prevenuti e in difesa – Le lamentele sono sempre le stesse… Ma di chi è davvero la colpa? Un accusato cronico Il mondo degli accompagnatori professionisti – i cosiddetti gigolo – è spesso oggetto di pregiudizi, stereotipi e, sempre più di frequente, lamentele. Ma queste critiche sono sempre giustificate? O dietro ogni lamentela si nasconde una realtà più complessa, fatta di aspettative irrealistiche, fraintendimenti e clienti che, forse, non sono affatto adatte a questo tipo di esperienza? Lamentele su lamentele: Ma sempre dalle stesse bocche Sfogliando forum, social e gruppi privati, saltano all’occhio commenti negativi di clienti che si dichiarano deluse, tradite o insoddisfatte. Ma ciò che colpisce davvero è un dettaglio non da poco: spesso sono sempre le stesse donne a lamentarsi. Cambiano gigolo, cambiano storie… ma non cambia il tono vittimistico. A questo punto sorge spontanea una domanda: è davvero possibile che così tanti uomini gigolo professionisti o semi-professionisti del settore, sbaglino sistematicamente tutto? O, al contrario, ci troviamo di fronte a clienti che semplicemente non sono adatte a questo tipo di relazione “commerciale-emotiva”? Il preconcetto: Il Gigolo come manipolatore C’è una tendenza diffusa a dipingere il gigolo come un freddo manipolatore, un seduttore a pagamento che promette amore e poi sparisce. Ma un accompagnatore non è un fidanzato. È un professionista che offre un servizio chiaro, delimitato da accordi espliciti e, spesso, anche da tariffe ben definite. Le promesse d’amore, le illusioni di un “e vissero felici e contenti” non fanno parte del contratto. Se nascono aspettative romantiche unilaterali, di chi è davvero la responsabilità? Quando la cliente non è idonea Non tutte le donne sono emotivamente pronte a vivere un incontro con un gigolo per ciò che è: un’esperienza intima, intensa, ma pur sempre legata a un contesto professionale. Alcune, spinte da solitudine, insicurezze o bisogni affettivi profondi, tendono a proiettare sogni e desideri su una persona che, in fondo, è lì per offrire un servizio. In questi casi, è legittimo chiedersi: è giusto incolpare il gigolo per non aver “salvato” qualcuno da se stessa? Difesa dei professionisti: Il Gigolò è un lavoro, non un gioco È ora di cambiare narrazione. Chi lavora seriamente in questo settore sa che servono empatia, discrezione, educazione e grande equilibrio. I gigolò non sono tutti truffatori, così come non tutte le clienti sono “prede facili”. Ma dove c’è trasparenza, rispetto dei ruoli e chiarezza nei limiti, le lamentele dovrebbero diminuire. Meno vittimismo, più consapevolezza In un’epoca in cui si parla tanto di libertà, autodeterminazione e rispetto dei mestieri, forse è il momento di smontare il mito del gigolò colpevole a prescindere. Chi sceglie di incontrare un accompagnatore dovrebbe farlo con consapevolezza, maturità e senza confondere il sogno con la realtà. Forse, allora, il vero problema non sono i gigolò... ma le aspettative sbagliate di chi non è pronta a vivere un’esperienza per ciò che è. E tu, sei pronta per un incontro vero... o stai cercando una favola a pagamento?
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Non è quello che sembro, ma è quello che faccio, provami e ci crederai.
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Gigolo accompagnatore professionista
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Gli occhi sono lo specchio dell’anima
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La vita è fatta di attimi!
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